Sono stanco, credetemi.
Sono stanco di dover vedere anziani che oramai non hanno quasi più di che vivere.
Sono stanco di dover assistere alle tragedie di chi, senza lavoro, è costretto a suicidarsi. COSTRETTO, avete letto bene! perché di costrizione si parla, quando uno stato corrotto, pavido ed incapace non riesce più a garantire i diritti fondamentali di ogni singolo cittadino.
Sono stanco di vedere ragazzi, magari appena laureati, costretti ad espatriare pur di poter lavorare e far ciò per cui hanno studiato.
Sono stanco per le tante cose che oggi, in Italia, non funzionano. Specie perché le colpe son degli stessi che da decenni continuano a prendere in giro l'intera popolazione (volevo dire "per il culo", ma non mi sembrava ortodosso).
Abbiamo toccato un tasso di disoccupazione mai raggiunto prima; il costo della vita è oramai insostenibile; paghiamo tasse per risanare un debito che, invece, è in costante aumento. E via discorrendo.
Sono stanco di questo modo di vivere.
Sono stanco, inoltre, di vedere che le italiche pecore sono in costante aumento. Se i politicanti ed i loro degni compari tecnocrati, fanno ciò che vogliono, la colpa è soprattutto di questo immenso gregge che pascola in Italia.
Sono stanco di una moneta unica che, oltre a far raddoppiare i prezzi, non ha portato alcun vantaggio al popolo. Dieci anni fa con 3 milioni di lire al mese si viveva benissimo. Oggi con 1500 euro non si arriva a fine mese. Grazie mortadella, grazie cavaliere, grazie politicanti inutili ed avidi. Avete ridotto la nostra Nazione a zerbino d'Europa. Ed ancora ci chiedete voti e sacrifici. Certo, i voti li avrete. I vostri servi, le pecore dei vostri greggi, non moriranno mai. Si moltiplicheranno come le larve delle mosche dentro il letame. E voi rappresentate, appunto, questo letame. Non riuscite a fare leggi serie ma solo provvedimenti inutili e dannosi. Non avete ancora capito che state affamando un popolo che, un giorno, vi si rivolterà contro. Certo, voi siete sicuri che questo pavido popolo di belanti non si ribellerà mai a voi. Ma la corda, prima o poi, si romperà.
Stasera sono un po' nervoso e scrivo d'impulso. E manco rileggerò ciò che ho scritto. Spero che il messaggio sia chiaro, specie per le pecore che lo leggeranno. Gli altri, quelli con le palle, sono certo che la pensano allo stesso modo.
Per chi mi dice che scrivo senza dare soluzioni, ne avrei una: usciamo dall'euro e rimettiamo in moto la nostra economia, tornando a battere conio come un vero Stato Sovrano. Almeno per un decennio. Vorrei dire a chi è contro tale soluzione, che l'Inghilterra, pur non avendo mai aderito alla moneta unica, vive benissimo senza.
Scusate il disturbo.
Abbiamo toccato un tasso di disoccupazione mai raggiunto prima; il costo della vita è oramai insostenibile; paghiamo tasse per risanare un debito che, invece, è in costante aumento. E via discorrendo.
Sono stanco di questo modo di vivere.
Sono stanco, inoltre, di vedere che le italiche pecore sono in costante aumento. Se i politicanti ed i loro degni compari tecnocrati, fanno ciò che vogliono, la colpa è soprattutto di questo immenso gregge che pascola in Italia.
Sono stanco di una moneta unica che, oltre a far raddoppiare i prezzi, non ha portato alcun vantaggio al popolo. Dieci anni fa con 3 milioni di lire al mese si viveva benissimo. Oggi con 1500 euro non si arriva a fine mese. Grazie mortadella, grazie cavaliere, grazie politicanti inutili ed avidi. Avete ridotto la nostra Nazione a zerbino d'Europa. Ed ancora ci chiedete voti e sacrifici. Certo, i voti li avrete. I vostri servi, le pecore dei vostri greggi, non moriranno mai. Si moltiplicheranno come le larve delle mosche dentro il letame. E voi rappresentate, appunto, questo letame. Non riuscite a fare leggi serie ma solo provvedimenti inutili e dannosi. Non avete ancora capito che state affamando un popolo che, un giorno, vi si rivolterà contro. Certo, voi siete sicuri che questo pavido popolo di belanti non si ribellerà mai a voi. Ma la corda, prima o poi, si romperà.
Stasera sono un po' nervoso e scrivo d'impulso. E manco rileggerò ciò che ho scritto. Spero che il messaggio sia chiaro, specie per le pecore che lo leggeranno. Gli altri, quelli con le palle, sono certo che la pensano allo stesso modo.
Per chi mi dice che scrivo senza dare soluzioni, ne avrei una: usciamo dall'euro e rimettiamo in moto la nostra economia, tornando a battere conio come un vero Stato Sovrano. Almeno per un decennio. Vorrei dire a chi è contro tale soluzione, che l'Inghilterra, pur non avendo mai aderito alla moneta unica, vive benissimo senza.
Scusate il disturbo.
Nessun commento:
Posta un commento